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Testi consigliati e bibliografia Corso di Psichiatria - Bibliografia ragionata
Questo contributo è anche un cenno allo spirito del corso.
Consigliare seriamente una bibliografia psichiatrica è impresa difficile, tanto meno indicarla.
Si preferisce allora fornire una bibliografia ragionata nell’intento di offrire a chi studia una specie di mappa, su cui ognuno possa costruire un itinerario personalizzato.
In ogni modo occorre tenere presente che, per quanto accurata nell’intenzione, qualsiasi bibliografia è incompleta e deve lasciare spazi vuoti, che ognuno può riempire con scelte soggettive e piacevoli.
Ciò che si studia con piacere rimane più vicino alla mente e al cuore. E si ricorda meglio.
Si possono offrire due itinerari: uno più breve, adatto a chi non intende, almeno al momento, soffermarsi a lungo nei territori della psichiatria; uno più lungo e più vasto, dove potere scegliere cosa studiare o leggere in più, e anche cosa consultare al momento opportuno.
In un itinerario breve, certamente è utile disporre di un buon manuale di Psichiatria per discipline infermieristiche. Ce ne sono vari, ed è bene che ognuno scelga anche in base al tipo di esposizione del testo ( più schematico o più discorsivo, ecc. ).
Tra quelli che possiamo indicare, c’è : Tacchini M., Professione infermiere nei servizi psichiatrici, Editore Masson, 1998. O anche il vecchio manuale di L.Colonna, Psichiatria, nella serie Quaderni dell’Infermiere, Masson ( probabilmente reperibile nelle biblioteche sanitarie ).
A un livello più completo, c’è il testo: Bellantuono C., Nardi B., Mircoli G., Santone G., Manuale essenziale di psichiatria, Il Pensiero Scientifico, 2009. Testo di facile consultazione, rivolto a varie categorie di Operatori socio-sanitari, che presenta ai lettori non esperti della materia gli elementi fondamentali della psicopatologia, della psichiatria e dei trattamenti psichiatrici, da cui muoversi per ulteriori studi e approfondimenti.
Molto utile è il piccolo e notissimo: Goldberg D., Manuale del Maudsley Hospital di Psichiatria Pratica, Il Pensiero Scientifico, 2001. Il testo, a cura dell’Institute of Psychiatry e del Maudsley Hospital di Londra che, oltre ad essere un importante Centro di ricerca, è il più autorevole Centro di formazione per psichiatri e psicologi clinici d’Europa (ed uno dei più autorevoli del mondo), è noto nel Regno Unito come “l’orange book” per il suo colore di copertina. In classico stile inglese, il testo integra in modo pratico dati scientifici, i dati di esperienza e qualche autorevole opinione. E’ un Manuale fondato sulle evidenze e contiene le informazioni più utili, talora condensate in poche righe.
Un itinerario più lungo, a parte la scorta di cui sopra, prevede un accostamento più diretto e profondo ad alcuni tra i principali manuali del settore. A livello consultivo è da tenere presente il Trattato Italiano di Psichiatria, di Autori Vari, Masson, varie edizioni. E’ un trattato in tre volumi, disponibile anche in forma informatica, che risulta molto utile nelle ricerche.
Un altro trattato classico, pur se datato agli anni sessanta, è il testo americano di : Arieti, Silvano, Manuale di psichiatria, Boringhieri, Torino, 1970. Si tratta di una delle opere più profonde e chiare, forse la migliore, scritte sul tema. Vale la pena sapere che esiste. Può diventare prezioso.
Un altro testo classico, più rigido ma adatto a chi è particolarmente schematico senza rinunciare al fascino della lettura, è: Ey,H., Bernard,P., Brisset,Ch., Manuale di psichiatria, Masson, varie edizioni. Testo molto ricco e sintetico insieme, di scuola francese.
In Italia, senza fare torto a numerosi Autori che non citiamo, può essere altrettanto prezioso: Sarteschi P., Maggini C., Psichiatria, La Goliardica, Parma e Sarteschi P., Maggini C., Manuale di Psichiatria, Monduzzi Ed., Bologna. Due autorevoli psichiatri della scuola pisana, che da anni hanno offerto un sintetico ma rigoroso testo che unisce la forza della chiarezza espositiva alla schematicità del ragionamento.
Certamente più recente e altrettanto completo è: Matteo Balestrieri, Marco Rigatelli, Rocco Antonio Zoccali, Massimo di Giannantonio, Domenico Berardi, Cesario Bellantuono, Alberto Siracusano, Manuale di psichiatria, , Il Pensiero Scientifico, 2007. Il testo si propone di fornire il "sapere condiviso" sui diversi argomenti di quella specifica materia.
Il Jervis G., Manuale critico di Psichiatria, Feltrinelli, varie edizioni, è invece, pur se datato (1975) ricco di stimolazioni politico sociali ed è seguito da un ricchissimo vocabolario di psichiatria, tra i più profondi e affascinanti mai scritti sul tema.
Un dizionario più recente e completo in senso pratico è : Hugo Bowles, Paola Dazzan, Carmine M. Pariante e Leslie J. Scott, Dizionario di psicologia e psichiatria, Inglese-Italiano Italiano-Inglese, Il Pensiero Scientifico, 2006. Il dizionario offre la traduzione di oltre 18.000 lemmi dall’Inglese all’Italiano e dall’Italiano all’Inglese. È destinato a un pubblico di professionisti, operatori e studiosi nel campo della psicologia e della psichiatria: medici ospedalieri, tecnici, professori, ricercatori e studenti.
Ma chi vuole veramente conoscere i fondamenti della psicopatologia generale, su cui poggia l’intera struttura del sapere psichiatrico classico, non può evitare di conoscere i due più grandi manuali mai scritti in tema, autentici pilastri su cui, certamente a livello consultivo, si può contare per risalire al senso più autentico dei temi psichiatrici: Jaspers K., Psicopatologia generale, Il Pensiero Scientifico, varie edizioni; e Minkowsky E., Trattato di psicopatologia, Feltrinelli, varie edizioni.
Sempre in ambito di psicopatologia, notevole, soprattutto a livello consultivo, per le numerose voci: Galimberti, Umberto, Psiche e Techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, 1999; più specifico e impegnativo, ma ricco di spunti: Galimberti, Umberto, Psichiatria e Fenomenologia, Feltrinelli, Mi, 1979. Vedi, più sotto, su questi temi, quanto scritto sui testi di Eugenio Borgna.
Riguardo agli psicofarmaci, più profondo e ricco, da tenere presente a livello consultivo, è: Cesario Bellantuono, Matteo Balestrieri, Trattato di psicofarmacologia clinica, Il Pensiero Scientifico, 2003. A un livello altrettanto rigoroso, ma più semplice: Massimo Biondi, Chiara Roscioli, Martino Mistretta, Farmaci in psichiatria, Il Pensiero Scientifico, 2008. Il testo contiene indicazioni terapeutiche approvate e utilizzo off-label e tabelle sinottiche che permettano una visualizzazione d’insieme dei farmaci utilizzati per una determinata patologia.
Tuttavia numerosi sono i buoni manuali in tema e i trattati di farmacologia generale che contengono, in modo esauriente, l’esposizione della psicofarmacologia.
Riguardo allo sterminato territorio delle psicoterapie, oltre al riferimento ai Dizionari citati e ad ogni buona enciclopedia, è consigliabile non ingaggiare letture impegnative, almeno in un primo momento. Sulla psicoanalisi sono utili le introduzioni dello stesso Freud, Introduzione alla psicoanalisi, l’Interpretazione dei sogni, ed ogni altro testo freudiano che si può reperire nelle Opere complete. Oppure Brenner C., Breve corso di Psicoanalisi, G.Martinelli ed., Firenze. E la densa Enciclopedia della psicoanalisi, di Laplanche-Pontalis. Sui meccanismi di difesa, fondamentale: Anna Freud, I meccanismi di difesa. Reperibile in diverse edizioni. Ma per il concetto generale di psicoterapia non sarebbe sufficiente un giorno di lettura bibliografica.
Un testo sempre valido per il suo taglio umanistico e rigoroso insieme, è: Storr.A., L’arte della psicoterapia, nella accreditata Editrice Astrolabio. Un testo prezioso, sempre di taglio psicologico umanistico, è Il counseling, di Adrian Van Kaam, Città nuova Ed.
Sull’analitica esistenziale e logoterapia ( psicoterapia umanistica dal taglio pratico e a volte divertente ) consultare i testi di Victor Emil Frankl, iniziando da un piccolo libro denso di umanità e senso psicoterapico: Uno psicologo nel lager, Ed. Ares.
I testi di Eugenio Borgna poi sono ricchi di sollecitazioni sul modo dell’incontro in chiave psicoterapeutico esistenziale.
Tuttavia, poiché è impossibile fornire una gamma completa anche solo di introduzioni, si consiglia vivamente di cercare cosa leggere consultando la bibliografia in fondo a ogni voce contenuta nello splendido e ricchissimo volume di Umberto Galimberti, Dizionario di Psicologia, UTET. Di lì, e da questo autorevole psicoterapeuta, si può partire ricavando innumerevoli spunti di lettura.
Per eventuali approfondimenti o ricerche, si consigliano gli scritti di un grandissimo psichiatra e psicopatologo italiano, Eugenio Borgna, il quale ha il merito di essere un autentico affascinante scrittore e di utilizzare abbondantemente esempi letterari per fare addentrare il lettore nel mondo sconfinato dell’anima. Tra le sue pubblicazioni (testi tutti editi da Feltrinelli ) da leggere quasi come romanzi:
I conflitti del conoscere. Strutture del sapere ed esperienza della follia (1988), Malinconia (1992), Come se finisse il mondo. Il senso dell'esperienza schizofrenica (1995), Le figure dell'ansia (1997),
Noi siamo un colloquio (1999), L'arcipelago delle emozioni (2001), Le intermittenze del cuore (2001 ,
L'attesa e la speranza (2005, premio Bagutta), Come in uno specchio oscuramente (2007),
Nei luoghi perduti della follia (2008), Le emozioni ferite (2009).
Molto intensi, sopra tutto in tema di psicologia esistenziale, gli scritti di Ronald Laing, tra i quali
spicca L’Io diviso, sulla schizofrenia.
Chi volesse approfondire, o almeno conoscere, l’itinerario storico di ciò che oggi viene chiamato Psichiatria, non può fare a meno di accostarsi a un testo che, pur vecchio ( 1941 ) è tuttora forse il più ricco e stimolante in tema: Zilborg, G.-Henry, Storia della psichiatria, Feltrinelli, Mi, 1941 ( consultivo ). Altrettanto denso e più impeganativo, pur se non da tutti condiviso, il grande testo: Foucault, Michel, Storia della follia nell’età classica, BUR Rizzoli, 1998.
Sulla radice del problema manicomiale, ma anche sulle istituzioni totali in genere, resta fondamentale: Goffman, E., Asylums, Einaudi, 1968. Accanto a questo il testo dell’indimenticato padre della riforma psichiatrica: Franco Basaglia, L’istituzione negata, Einaudi.
Si potrebbe continuare per molti fogli, ma ci fermiamo qui. Consapevoli di non avere certo esaurito una meno che minima sintesi, ma di avere fornito qualche dubbio, che è il metodo fondamentale per studiare e per prendersi cura degli altri, diffidando delle certezze rigide e intolleranti.
In ultimo, ci si permette di suggerire alcuni testi tratti dalla letteratura, quella dei romanzi e delle poesie, che è tanto più ricca della letteratura specialistica e infinitamente più capace di offrire spunti di incontro con l’Altro, visto non come paziente meno che mai come utente – ma come Persona.
Sul mondo del manicomio, si può leggere: Checov, A., (1958), Reparto n. 6. Torino, Einaudi. Oltre ai racconti e romanzi di Mario Tobino, scrittore e psichiatra, per esempio almeno Per le antiche scale.
Spesso mi è capitato di consigliare, a studenti e tirocinanti, la lettura delle opere di William Shakespeare : Opere, varie edizioni. Si tratta di un manuale estremamente profondo e vasto di analisi psicologica dei sentimenti, emozioni, e passioni, e dei comportamenti umani universali.
Una persona che studia deve accostarsi ai testi col medesimo atteggiamento con cui si avvicina a chi soffre: senza presunzione, senza pensare di essere più saggio, o migliore. Solamente offrendo la propria disponibilità. A un testo come a un uomo. Una scrittrice contemporanea potrebbe aggiungere:
...Nessuna categoria è migliore di un’altra…E’ invece vero che ci sono uomini migliori di altri che possono essere di grande esempio….si nascondono nei vari angoli del mondo, nei diversi strati sociali…bisogna essere fortunati per incontrarli (Luciana Vasile).
Qualche volta, se ci va bene, possiamo provare a essere il libro, la bibliografia di un aiuto.
Non deve stupire che questa bibliografia ragionata ( e consapevole della sua impossibile impresa ) si arresti alla Letteratura.
In fondo, a ben vedere, quando applichiamo una terapia, non ci curiamo del paziente in modo completo, ma gli somministriamo un sottoprodotto della cura.
Sarebbe come se a uno scrittore dicessimo cosa e come scrivere.
Invece un paziente, in quanto Persona, è un po’ come un irripetibile romanzo.
E’ a questa Persona che dobbiamo porgere il nostro incontro, per curarci veramente di lei.
Offrendo a lei la carta, la penna e l’inchiostro per scrivere da sé il proprio romanzo.
Perché, in fondo, le Persone dei nostri pazienti costituiscono la bibliografia più completa e migliore.
Stefano Mazzacurati
Email: stefano.mazzacurati@virgilio.it
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